“AntropoCene – 23”
Alimentazione sostenibile
per il corpo, per la mente, per l’ambiente
In un’intervista di qualche anno fa, Jonathan Safran Foer (l’autore di “Possiamo salvare il mondo, prima di cena”) metteva in evidenza il contrasto tra l’alto livello di preoccupazione, da parte di tutto il mondo occidentale, per l’infezione da Covid-19 ed il bassissimo livello di preoccupazione per la possibile catastrofe ambientale (consumo di suolo e di acqua, surriscaldamento globale) collegata ad un eccessivo consumo di proteine animali e di prodotti industriali raffinati.
In realtà, il mondo scientifico si è già espresso con grande chiarezza (Willett et al, 2019) circa l’ENORME impatto che un corretto stile nutrizionale potrebbe avere sulla tutela dell’ambiente in cui viviamo.
Ecco le parole di Walter Willett, lo scienziato responsabile del progetto EAT-Lancet (eatforum.org 2020):
“La transizione entro il 2050 verso diete sane imporrà notevoli cambiamenti nelle abitudini alimentari. La quantità di frutta, verdura, frutta a guscio e legumi consumata a livello globale dovrà raddoppiare, mentre quella di alimenti come carne rossa e zucchero dovrà ridursi di oltre il 50%. Una dieta ricca di alimenti di origine vegetale con piccole quantità di cibi di origine animale comporta benefici sia per la salute che per l’ambiente”.
Tradotto in termini pratici: ognuno di noi dovrebbe, da subito, cambiare drasticamente la sua alimentazione, con un netto incremento nel consumo di alimenti di origine vegetale: abbondante verdura ad ogni pasto principale e legumi come proteina almeno una volta al giorno.
Per la salute del nostro pianeta ma, soprattutto, per la salute del nostro corpo e della nostra mente.