sede legale:
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ai GIOVANI
si identificano due fasce d’età:
14-17 anni;
18-25 anni
Il fine dei percorsi personalizzati proposti, con attività diversificate in base alle due fasce d’età indicate sopra, è quello di migliorare le vulnerabilità dei ragazzi con una focalizzazione sulle competenze relazionali e sociali attraverso il fare e l’utilizzo del territorio.
Questo obiettivo viene perseguito sia attraverso un lavoro laboratoriale con la/il ragazza/o sulle sue rappresentazioni delle difficoltà relazionali sia attraverso interventi diretti nel contesto reale della vita del paziente. Allearsi con le risorse ed i centri di interesse del/la ragazzo/a ed investire sulle competenze e preferenze da questi maturate, ricercando, a partire da esse, contesti favorevoli dove possano realmente avvenire dinamiche relazionali di apprendimento e di crescita
alle FAMIGLIE
Parte del disagio che si manifesta in questi casi è correlato ai processi di esclusione sociale messo in atto gradualmente sia dall’ambiente di riferimento (familiari, amici, studio o lavoro, ecc.), sia dalla persona stessa. La gestione di queste manifestazioni richiedono una grande attenzione ai problemi relazionali della persona nell’ambito familiare, e nel sostegno all’integrazione sociale in modo da evitare agiti espulsivi oppure un isolamento della persona e sclerotizzazioni patologiche di rappresentazioni di Sé rispetto alle idee che il giovane ha di se stesso e degli altri, e nella gestione di emozioni che possono portare a chiusure piene di angoscia verso tutto e tutti, lo sviluppo di un senso di onnipotenza o di incapacità verso se stessi e gli altri.
alle SCUOLE
La scuola è un’agenzia di socializzazione fondamentale nel processo di crescita del giovane, luogo di confronto sociale, di sperimentazioni di competenze e di confronto con l’autorità/autorevolezza dell’adulto. In situazioni di sofferenza e disagio personale è molto efficace effettuare un intervento integrato di sostegno alla persona nei propri ambiti di funzionamento sociale e di accompagnamento verso attività formative e relazionali che arricchiscano “la cassetta degli attrezzi” in dotazione del singolo per la sperimentazione di Sè e la propria costruzione identitaria
